di VALENTINA TANZI – «Stelle predestinate. Lui e io ci siamo scontrati come due stelle predestinate e in quel brevissimo istante ho sentito cosa si prova ad essere immortali». Così scrive Lang Leav e così le stelle fanno da sfondo al manga giapponese che dal 2016 sta riscuotendo tanto successo in Italia e all’estero: Your name (J-POP, cofanetto 3 voll., pp. 576, € 19,50) dell’animatore e regista Makoto Shinkai e della disegnatrice Ranmaru Kotone. In realtà il manga è un adattamento del film d’animazione Your name, scritto e diretto sempre da Makoto Shinkai e correlato al suo omonimo romanzo.
Protagonisti di questa storia sono due ragazzi giapponesi: Mitsuha Miyamizu, una studentessa delle superiori che vive nel villaggio di Itomori e Taki Tachibana, un liceale che vive a Tokyo con suo padre e lavora part-time in un ristorante. Mitsuha è stufa di vivere una vita monotona in un paesino che non offre distrazione alcuna, obbligandola a passare le sue giornate sempre nella stessa maniera: al tempio di famiglia con la nonna, un’anziana sacerdotessa, e la sorellina Yotsuha, oppure con i suoi amici di scuola Sayachin e Tesshy. Inoltre non ama ritrovarsi al centro dell’attenzione dal momento che il padre, Toshiki, è il sindaco del paese e i rapporti tra i due sono molto tesi dalla morte prematura di Fatuba, moglie di Toshiki e madre di Mitsuha e Yotsuha. Mitsuha avrebbe un solo e unico desiderio, potersi risvegliare nel corpo di un ragazzo e poter vivere liberamente la sua vita a Tokyo…
Una mattina Taki si risveglia nel corpo di Mitsuha, nel tempio di Itomori, e si ritrova spaesato a dover affrontare quella che è la vita quotidiana (e abbastanza noiosa) di Mitsuha. Per quanto riguarda Mitsuha, il suo desiderio sembra essersi avverato, anche lei si risveglia nel corpo di Taki e si trova ad affrontare le avventure e le difficoltà di un ragazzo che vive in una grande metropoli.
In un primo momento, sconvolti, i due ragazzi pensano di aver fatto un lungo sogno, ma successivamente capiscono che non si tratta di un banale sogno e che in realtà due o tre volte la settimana le loro vite si scambiano. Questa non è un’esperienza nuova in casa di Mitsuha dove, come le spiega la nonna, tutte le donne della famiglia subiscono un periodo di transizione che le vede scambiare la propria vita con altri sconosciuti per un breve periodo, e alla fine di questo periodo i loro ricordi sugli scambi svaniranno.
Ormai Taki e Mitsuha hanno compreso quello che gli sta accadendo e cercano di comunicare tra loro scambiandosi messaggi scritti su carta o promemoria sul cellulare, così da poter organizzare le loro giornate e tenere aggiornato l’altro sugli ultimi avvenimenti per non apparire strani agli occhi dei rispettivi amici. Un giorno Mitsuha scrive a Taki di una cometa vicino al Giappone durante la festa d’autunno del suo paese, ma Taki non capisce di cosa Mitsuha stia parlando. Da quel momento in poi gli scambi tra i due ragazzi si interrompono e Taki non riesce neanche a mettersi in contatto telefonico con la ragazza, così preoccupato decide di recarsi a Itomori per poter finalmente incontrare Mitsuha. Ad accompagnarlo nel suo viaggio ci saranno anche l’amico Tsukasa e la collega Okudera, entrambi preoccupati per il comportamento di Taki.
I tre intraprendono un viaggio per le vie rurali del Giappone, non conoscendo il villaggio iniziano a chiedere informazioni mostrando dei disegni che Taki aveva fatto dopo essersi risvegliato nel suo corpo. Alla fine riescono a scoprire il nome e il luogo dove si trova il villaggio grazie all’aiuto del proprietario di un ristornate che dice di essere nato a Itomori. Purtroppo vengono anche informati della scomparsa del paese causato, tre anni prima, dall’impatto di un frammento della cometa Tiamat, e della morta di buona parte della popolazione. Tra le vittime ci sono anche Mitsuha con la sua famiglia e i suoi amici. Makoto Shinkai
Taki non si può arrendere e va alla ricerca di una soluzione. Decide di recarsi al santuario del dio protettore locale e scopre così che le linee temporali in cui erano avvenuti gli scambi erano distanziate di 3 anni fin dall’inizio. Nel luogo sacro decide di bere del kuchi kamizake preparato da lui nei panni di Mitsuhae che aveva lasciato lì come offerta durante un rito.Questo gli permette di ricongiungersi brevemente al corpo di Mitsuha per un’ultima volta. Finalmente i due ragazzi si incontrano e Taki informa Mitsuha sulla pericolosità della cometa e la necessità di far evacuare il paese per salvarne gli abitanti. Prima di separarsi definitivamente, i due decidono di scrivere i rispettivi nomi sulla mano dell’altro. Mitsuha sparisce prima di poter scrivere il suo, mentre Taki decide di scriverle “ti amo” al posto del nome.
Mitsuha riuscirà a salvare gli abitanti del villaggio poco prima che la cometa vi si schianti sopra, e in seguito si trasferirà a Tokyo dove inizierà a lavorare. Anche Taki ormai ha finito gli studi e lavora a Tokyo. I due hanno ormai dimenticato la loro avventura, ma una continua sensazione di disagio, la sensazione che manchi qualcuno, continua a perseguitarli. Fino al giorno in cui casualmente si vedono attraverso i finestrini di due treni diversi. Iniziano a cercarsi, e quando si incontrano su una scalinata, con imbarazzo, l’uno rivolto verso l’altra si domandano “Qual è il tuo nome?” (p. 575).
In un primo momento questa potrebbe sembrare una banale storia d’amore come tante al giorno d’oggi, ma in realtà non è così. Di certo ci troviamo davanti ad una storia che ha del romantico ma che non preannuncia un finale positivo. Sono molti gli elementi pensati per creare confusione nel lettore: il fatto che i due ragazzi vengano da posti diversi; la differenza temporale che solo dopo scopriamo di esser di soli tre anni; il protagonista maschile aveva una cotta per la sua collega Okudera e Mitsuha fa di tutto per aiutarlo a conquistarla; la cometa distrugge Itomori; i due si ritroveranno a Tokyo? I due si ameranno ancora…?
Valentina Tanzi Makoto Shinkai
(www.excursus.org, anno XI, n. 93, luglio-settembre 2019) Makoto Shinkai