di VALENTINA TANZI – Chi ha detto che per fare filosofia ci sia bisogno dei soliti manuali convenzionali o si debba essere dei luminari? Il giovane illustratore tarantino Gabriele Villani, in arte Coma Empirico, ci dimostra come si possa scavare, indagare, riflettere sulla condizione della società e dell’uomo anche passando per mezzi che potrebbero risultare meno ovvi ma forse più rapidi e diretti, in questo caso parliamo dell’utilizzo della nona arte o “arte sequenziale” (cit. Will Eisner), cioè il fumetto come mezzo di espressione.
Ed è proprio quello che Coma Empirico fa nel suo Tutta la notte del mondo (BeccoGiallo, pp. 144, € 15,00) legando con un pizzico di ironia immagine e testo per raccontare quelle che sono le sue esperienze personali, le sue paure, le sue insoddisfazioni, le sue pene d’amore, i suoi dubbi… insomma emozioni e sensazioni che nella realtà appartengono un po’ a tutti noi ma che non sempre siamo in grado di esprimere o non sempre abbiamo il coraggio di confessare. “Benvenuti fra i miei pensieri. Scusate per il maltempo”.
Tuttavia Coma Empirico non disegna solo una società di giovani dal futuro incerto a causa di un’eredità lasciata troppo alla leggera dalla vecchia generazione, ma vuole anche mettere in scena una società di giovani annoiati che preferiscono restare fermi in un punto piuttosto che rischiare, lamentandosi dell’assenza di prospettive di un futuro migliore.
Questa raccolta di pensieri disegnati nasce un po’ per gioco probabilmente, dapprima pubblicati sul profilo Facebook del giovane disegnatore e in seguito, dopo due anni, riuniti in un libro dalle tinte scure, cadenzato da un ritmo un po’ indie e dai disegni che ricordano grandi maestri del fumetto come Hugo Pratt ed il suo marinaio Corto Maltese, e forse non è un caso che il protagonista di questa storia sia un bel ragazzone con un paio di lunghe basette,un cerchietto al lobo, una maglietta a righe e con un’aria un po’ malinconica e da sognatore da avventuriero.
Non è la prima volta che un artista o uno scrittore utilizzi l’abbinamento testo-immagine per esprimere e trasmettere un’idea, alcuni tra gli esempi più famosi sono la raccolta poetica Calligrammi di Guillaume Apollinaire o ancora il romanzo grafico Poema a fumetti di Dino Buzzati: nella stessa maniera Coma Empirico utilizza uno degli strumenti di comunicazione più popolare del momento, il fumetto, per insegnare che nella nostra unicità di uomini certe esperienze e certi dolori ci appartengono e ci uniscono facendoci forse sentire meno soli.
Protagonista di questo libro a fumetti è un giovane uomo, un sognatore, romantico ma scettico, vittima delle incertezze della vita e delle difficoltà nelle relazioni interpersonali causate da una società fragile, instabile e sempre troppo veloce e poco attenta al bisogno di umanità dell’individuo “il presente divora il futuro prima di farmelo assaggiare” (p. 16); in cerca di conforto il protagonista passa le sue notti a interrogare la luna, una luna animata che si prende la briga di rispondere, spesso con altre domande. A fare compagnia al malinconico ragazzo ci sono altri personaggi: la sua versione bambina e ancora innocente, matasse ingarbugliate di pensieri, quel gigante del suo inconscio, la paura nera come un’ombra, la ragazza che gli piace, e un gatto bianco che con il suo cinismo e la sua razionalità offre una soluzione spesso più banale del previsto alle domande del giovane uomo.
Probabilmente c’è molto di Gabriele Villani in queste strisce, ma probabilmente qui è possibile leggere anche molto di noi, infatti Coma Empirico non si rivolge ad un pubblico in particolare, ma a tutte quelle persone che necessitano di un incoraggiamento in più: “Dedicato a tutti coloro che forse già lo sanno ma che hanno proprio bisogno di sentirselo dire” (p. 5).
Valentina Tanzi
(www.excursus.org, anno XI, n. 91, marzo-aprile 2019)