di MICHELA SALA – Durante il XV secolo, in Italia e in Toscana in modo particolare, sono avvenute grandi trasformazioni sociali: nascono le prime banche e il denaro, non essendo più l’unica merce di scambio, permette grossi investimenti in attività produttive come fabbriche di carta, armi, vetro e laboratori per la manifattura e tintura delle stoffe. La borghesia acquista contemporaneamente notevole importanza, anche attraverso nuovi viaggi in terre lontane e sconosciute alla ricerca di materie prime che contribuiscano allo sviluppo di sempre e più attuali commerci. In campo artistico, i pittori, dopo aver riscoperto l’arte classica, osservano attentamente sia l’uomo che l’ambiente circostante studiando le regole che permettono di raffigurare la realtà con precisi rapporti matematici. Nei dipinti del Quattrocento le figure sono realizzate con le loro proporzioni ideali e i corpi inseriti in spazi chiusi o aperti, talvolta anche in panorami audaci.
Con il programma ideato dal Comune di Milano per le prossime festività natalizie, si rende concreto un focus ideale in pieno centro città intorno alla figura di Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1416/1420 ca. – Borgo Sansepolcro, 1492), sommo pittore del Primo Rinascimento fiorentino, poiché a milanesi e a turisti è offerta la possibilità di ampliare l’argomento a pochi passi da Palazzo Marino con un paio di opere che costruiscono il tesoro della città. La prima è la celeberrima Sacra Conservazione, esposta nella Pinacoteca di Brera. Qui la Madonna è rappresentata al centro della pala, con le mani giunte e Gesù Bambino addormentato in grembo. La sua figura domina la scena ed è il punto di fuga dell’intera composizione su un trono collocato sopra un prezioso tappeto anatolico ispirato ai dipinti fiamminghi contemporanei.
L’altra possibilità di accrescere la conoscenza del pittore toscano è al Museo Poldi Pezzoli, nell’adiacente via Manzoni, che conserva una delle quattro tavole dello splendido Polittico Agostiniano, realizzato dall’artista a Sansepolcro tra il 1454 e il 1469 e raffigurante San Nicola da Tolentino. Il Santo è rappresentato in una visione elegante, compatta e rigorosa, con il chiaroscuro che mostra la forma. Sono due testimonianze che indagano le ricerche dell’Umanesimo, fondate, oltre che sulla figura umana, sulla costruzione geometrica e prospettica dello spazio.
In occasione di questa ricorrenza, nella sala “Alessi”, adeguatamente allestita di nuovo, i visitatori hanno la fortuna di ammirare uno dei massimi capolavori dell’arte rinascimentale: la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca, la parte centrale dell’omonimo polittico conservato al Museo Civico di Sansepolcro, primo capolavoro documentato e realizzato per la Confraternita della sua città natale.
L’impianto dell’opera completa è legato in tutte le sue parti dai fondi dorati; è ancora suddiviso secondo la tradizione medioevale con le figure dei Santi isolati e concluso nella parte alta con una Crocefissione di sapore masaccesco. La Madonna sta in centro nell’inimitabile rappresentazione della Vergine Maria che apre il mantello per dare riparo ai fedeli. La rappresentazione umana della Madre è un volume solido, geometrico, nobilitato da un viso che racchiude lo stile del maestro con un’aureola che ha lo stesso diametro della corona ma resa in prospettiva. Piero della Francesca fa ricorso all’antico per l’oro e alle dimensioni della Vergine, doppie rispetto a quelle dei fedeli; ma l’oro è diventato la luce che esalta i volumi e l’altezza trasformata in maestosità. Il colore, steso a campiture compatte, è usato per rendere il volume di una figura tranquilla e solenne, mentre attraverso la perfezione della forma raggiunge la superiorità dello spirito sulla materia.
Resta solo l’augurio di buona visita e buone feste.
Michela Sala
Notizie utili
Piero della Francesca
Milano, Palazzo Marino, sala “Alessi”, Piazza della Scala 2
Fino all’8 gennaio 2017
Orario: tutti i giorni 9:30-20:00; giovedì 9:30-22:30.
Chiusure anticipate: 7 dicembre, ore 12.00; 24 e 31 dicembre, ore 18:00.
Festività: 8 e 25 dicembre, 1 e 6 gennaio, 9:30-20:00.
Ingresso: libero.
Nelle immagini: particolari della Madonna della Misericordia.
(www.excursus.org, anno VIII, n. 78, dicembre 2016)