Nelle sale “In guerra per amore”, il nuovo film di Pif

pifinguerraperamorelocandinadi MARIELLA ARCUDI – In guerra per amore è il secondo lungometraggio di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016 e prodotto da Wildside e Rai Cinema (cfr. http://filmup.leonardo.it/trailers/inguerraperamore.shtml). Nel 2013 è uscito il suo primo film – La mafia uccide solo d’estate – pluripremiato e amato dai giovani per la leggerezza disincantata e l’ironia fanciullesca con cui ha affrontato le scottanti vicende della nostra realtà storico-sociale.

Il nuovo film, ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, racconta di Arturo (Pif), giovane palermitano emigrato a New York, che ama riamato Flora (Miriam Leone). Il loro, però, è un amore impossibile, perché la ragazza è stata promessa a un mafioso italo-americano. Arturo non si arrende e, per indurre il padre di Flora – che vive in Sicilia – a dare il suo assenso, si arruola nell’esercito statunitense.

La missione di Arturo è realizzare il suo sogno d’amore, ma la guerra come un buco nero ingloba nel suo disordine situazioni e circostanze insospettate: tra sketch paradossali e forti tinte ironiche, il protagonista svelerà una cruda verità storica, troppo a lungo celata.

Lo sbarco anglo-americano in Sicilia è il frutto di un accordo dell’intelligence della Casa Bianca (Oss) con uomini di Cosa Nostra (Lucky Luciano) affinché i “picciotti” e i “capibastone” siciliani facilitino l’avanzata degli Alleati. A ogni azione, però, segue una conseguenza: la rozza malavita siciliana, agevolata dalla più evoluta mafia degli Usa, si trasformerà in una potenza economica, politica e militare, come documentato nel Memorandum sul problema della mafia in Sicilia dal capitano William E. Scotten.

Tra comicità e dramma, sarcasmo e serietà, In guerra per amore descrive l’amara verità della rinascita e dell’ascesa della mafia nel Dopoguerra e quelle legittimazioni politiche che la rendono ancora oggi invincibile.

Pif sceglie un cast tutto siciliano, con Miriam Leone, Andrea Di Stefano (il capitano Philip Chiamparino) e altri bravissimi attori. La pellicola in costume, le straordinarie riprese di una Sicilia rurale ma splendida, a tinte calde e selvagge, e la citazione di una celebre foto di Robert Capa (il contadino e il soldato di Troina) creano quell’atmosfera di verità e rabbia che il regista prova nel raccontare la storia della sua terra, tanto amata e tanto oltraggiata. Il film è dedicato alla memoria del rimpianto Ettore Scola.

Mariella Arcudi

(www.excursus.org, anno VIII, n. 77, novembre 2016)