di MICHELA SALA – Opere di grande formato, segno pittorico forte e dinamico, scene dai colori vivaci ottenute con pennellate dense che mostrano i volumi, sono le caratteristiche che aggrediscono l’occhio quando si entra nella nuova mostra inaugurata da qualche giorno, alla Pinacoteca Comunale Casa Rusca di Locarno. Le tele sono genericamente popolate da figure maschili di stampo eroico che si ritrovano anche nelle due sculture. I personaggi appaiono immobili e campeggiano su fondi animati da linee, tracce e filamenti tra macchie di colore e larghi elementi descrittivi. È l’universo leggendario che dà ospitalità sia al visibile che all’immaginabile, vale a dire il mondo di Sandro Chia.
Sandro Chia è un pittore-scultore toscano (Firenze, 1946) che, dopo gli studi artistici e i tradizionali viaggi in Europa e in Oriente, sperimenta in un primo tempo l’arte concettuale scegliendo poi la figurazione e accostandosi alla metà degli anni ’70, alla Transavanguardia che corrisponde a un comportamento pittorico che si manifesta in Italia e contemporaneamente negli Stati Uniti e in Germania, attraverso la ripresa di segni di tipo espressionistico, l’uso di materiali e tecniche tradizionali per superare il concetto astratto-surrealista diffuso, recuperando anche motivi e forme del passato. Si tratta di una corrente di rifiuto anche rispetto al concettualismo dell’Arte Povera e trova nel critico Achille Bonito Oliva l’ispiratore e il creatore del movimento.
Rudy Chiappini, il curatore della mostra di Locarno, ha selezionato una cinquantina di dipinti per questa esposizione che inizia con un omaggio ai cinque protagonisti del gruppo: Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Nicola De Maria e Sandro Chia.
Ora in Canton Ticino sulla sponda settentrionale del Lago Maggiore sono proposte le opere di quest’ultimo in ordine cronologico, partendo da quelle realizzate negli anni ottanta. La sua capacità di associare mito, letteratura e realtà quotidiana si lega a una immagine di tipo mediterranea con una particolare attenzione alla classicità che risale non solo a Masaccio a Michelangelo, ma anche ad artisti del Novecento quali Carrà, De Chirico, Cézanne, Picasso e Chagall.
L’universo dell’artista traspare dalle semplici narrazioni quotidiane o dalle visioni oniriche riferite con teatralità e sempre animate da personaggi monumentali alle prese con problemi come l’incomunicabilità, la solitudine, le difficoltà dei rapporti umani o il materialismo. E’ un mondo che ruota intorno ad alcuni temi frequenti come il viandante, il pittore, il padre e il figlio, l’angelo, il naufrago, la vicinanza della natura alla vita dell’uomo, la sensualità del corpo, l’ispirazione e la melanconia. Tra i dipinti da segnalare: Quante storie per un bacio del 1979, notevolmente influenzato dalla poetica di Chagall, Hand Game del 1981 d’impronta picassiana, Melanconia del pittore del 1999 e Ritratto di Enzo del 2001 dalle campiture cubiste. E ancora Viandante con le oche e Pittore e opera entrambe del 2014 ed infine le due grandi sculture in bronzo ambedue intitolate Offerta d’amore di notevole impatto visivo.
Michela Sala
Notizie utili
SANDRO CHIA
Pinacoteca Comunale Casa Rusca – Piazza Sant’Antonio – Locarno.
Fino al 6 gennaio 2019
Ingresso: CHF 12 intero – CHF 10 ridotto
Orario: martedì-domenica 10:00-12:00 / 14:00-17:00; lunedì chiuso
Catalogo: Pinacoteca Comunale Casa Rusca
Info: www.museocasarusca.ch.
(www.excursus.org, anno X, n. 90, novembre-dicembre 2018)