di TATIANA SANDROLINI – «Perché incomincio proprio dal lato più sgradevole della nostra convivenza con gli animali? Perché il nostro amore per loro si misura proprio dai sacrifici cui siamo disposti a sobbarcarci». La pazienza e lo spirito di osservazione di sicuro non mancano a Konrad Lorenz, uno dei massimi esponenti e fondatori dell’etologia, autore de L’anello di Re Salomone (traduzione di Gioia Zannino Angiolillo, Bur, pp. 434, € 10,00), libro divenuto famosissimo per il suo approccio innovativo nello studio dei comportamenti animali.
La scelta del titolo è stata senza alcun dubbio ben ponderata e decisamente riuscita: il riferimento è lampante e nella mente del lettore è immediata la rievocazione della leggenda di Re Salomone, fortunato sovrano possessore di un anello magico, che gli permetteva di poter comunicare con gli animali. Konrad Lorenz si paragona al noto Re, sicuro di aver trovato un modo attraverso il quale riesce a interagire con numerose specie animali, parlare con esse e comprendere il loro non semplice linguaggio.
L’autore, armato di tanta condiscendenza, curiosità e un fortissimo spirito di apprendimento, si circonda per anni delle più svariate specie animali, riempiendo la sua casa di innumerevoli esemplari, talvolta incompatibili tra loro quali cani, volatili, oche, scimmie, pesci, che, nonostante le differenze e qualche difficoltà, vivono insieme a lui come un’unica grande famiglia: «Gli animali vivevano dunque in piena libertà, ma anche in gran confidenza con tutti noi, e caso mai c’era da guardarsi proprio dai loro eccessi di confidenza».
Konrad Lorenz descrive dettagliatamente le lunghe osservazioni effettuate sul campo, in alcuni casi realizzate persino nei confronti di animali liberi nei loro habitat naturali.
Questo lavoro immenso ed estremamente dettagliato, viene descritto dal nostro simpatico autore non solo in questo testo, ma anche in altri suoi famosi saggi. Le pubblicazioni di Konrad Lorenz si sono rivelate fondamentali e incredibilmente valide anche dal punto di vista scientifico; la sua costanza e determinazione nell’osservazione ha persino confermato o smentito falsi miti e pregiudizi che di norma si hanno sugli animali. Dal testo emerge infatti che le volpi non sono poi così furbe come spesso tendiamo a pensare o che i pesci non sono animali dalla salute di ferro. «Al contrario nessun gruppo di animali è come il pesce tormentato dalle malattie infettive anche nello stato naturale di libertà».
La professionalità dell’autore permette di osservare gli animali con occhi differenti, rendendoli più familiari e affascinanti. Le sue teorie, così abilmente descritte, trovano spesso conferma anche nella realtà odierna e chiunque può osservarle concretamente negli atteggiamenti del proprio animale domestico.
L’autore riesce a trasmettere la sua passione per il meraviglioso mondo animale, tanto da apparire ora più chiaro e meno misterioso;impariamo ad amare pesci dai colori scintillanti, volatili dalla grande intelligenza, oche che amano la compagnia delle persone e ridiamo delle buffe disavventure che capitano a Konrad Lorenz a causa loro. L’autore chiarisce tuttavia, che non vuole assolutamente parlare di personificazione animale, come lui stesso ammette: «Credetemi, io non proietto per nulla qualità umane sugli animali, anzi, faccio proprio il contrario, mostrando quanto sia ancora forte e profonda l’eredità animale nell’uomo».
Oltre ai racconti romanzati degli scorci di vita trascorsi insieme alle sue creature, Konrad Lorenz affronta alcuni temi fondamentali anche all’interno della vita sociale dell’uomo quali il rito, il codice di comportamento da adottare nelle diverse situazioni, il senso del territorio, la natura degli istinti; questi argomenti vengono valutati sul campo dall’autore, in maniera oggettiva, senza cadere nella facile antropomorfizzazione. Il paragone con gli uomini talvolta viene proposto, ma senza attribuire alle specie presentate alcun aspetto “umano”; due lupi che combattono per il territorio seguono un determinato cerimoniale e l’aggressività mostrata nel nello scontro non ha assolutamente niente in comune con quella degli uomini ]. Quando due lupi si affrontano non c’è cattiveria né intenzione di voler provocare del dolore per il desiderio di farlo volontariamente; lo scontro tra animali avviene sempre mantenendo una correttezza cavalleresca, dalla quale l’uomo può soltanto imparare.
L’anello di Re Salomone è dunque una lettura interessante, originale e soprattutto estremamente educativa. Ogni capitolo è una continua scoperta, in ciascuna situazione raccontata si percepisce la grandissima passione di Konrad Lorenz per gli animali e quel pizzico di follia che rende tutto più ilare e piacevole. Tuffiamoci dunque nel regno animale più recondito e inaspettato, alla ricerca del modo migliore di comunicare con le specie esistenti, in fondo basta solo un anello magico… o tanto amore.
Tatiana Sandrolini
(www.excursus.org, anno XI, n. 91, marzo-aprile 2019)