di MICHELA SALA – Per l’anniversario del primo Trattato di Amicizia e di Commercio tra Giappone e Italia, sottoscritto nel 1866, Palazzo Reale ospita, per quasi tutta la prossima stagione invernale, una mostra speciale con le opere di Katsushika Hokusai (1760-1849), Utagawa Hiroshige (1797-1858) e Kitagawa Utamaro (1753-1806).
Sono i tre maestri più indicativi dell’arte nipponica dell’ukiyoe: l’espressione artistica con le immagini del mondo fluttuante. Si tratta di stampe artistiche prodotte tra il XVII e il XX secolo, facenti parte di una corrente ispirata all’edonismo. Raffigurano la vita delle città, le bellezze della natura oppure le scene dei quartieri di divertimento con belle cortigiane, grossi lottatori di sumo e attori teatrali; normalmente si riferiscono a una cultura giovane e passionale fiorita nelle città di Edo – oggi Tokyo – Osaka e Kyoto, e mostrano una società borghese con le sue usanze e i suoi divertimenti. Sono immagini che narrano le atmosfere dell’epoca, quel mondo raffinato che affascina tuttora e che ha influenzato gli artisti occidentali, francesi soprattutto di fine ottocento non solo in ambito figurativo, ma anche in musicale – è un esempio il melodramma Madama Butterly di Giacomo Puccini la cui ripresa inaugurerà il prossimo 7 dicembre la stagione scaligera. Lo stile prevede una linea di contorno che racchiude l’immagine, l’uso di colore puro a tinte piatte mentre la totale mancanza di prospettiva, a volte, è sostituita da scene disposte su piani sovrapposti.
L’allestimento di questa esposizione, costituito da sottili e delicate strutture che reggono i fogli di carta giapponese e i dipinti su seta, contribuisce alla percezione di un mondo lontano, ma delizioso, ricomposto ora nelle sale del Palazzo milanese da Rossella Menegazzo. Le duecento silografie policrome e i libri illustrati dei tre maestri provengono dalla collezione dell’Honolulu Museum of Art. La messa in scena delle piccole, ma preziose incisioni è supportata da una luce soffusa e impalpabile che illumina delicatamente gli ambienti, accentua e ottimizza le opere. Sono stampe variopinte, di vari formati molto apprezzate dai benestanti del tempo sia per il loro gusto decorativo che per i soggetti che spaziano dagli animali ai fiori, dai pesci ai ritratti. La tecnica usata è la silografia, cioè la riproduzione a stampa su seta o su carta di riso da matrici incise nel legno con strumenti d’intaglio particolari. Dopo aver sottratto tutte le parti che devono rimanere bianche è lasciato in rilievo ciò che deve ricevere l’inchiostro nero per il contorno e si ottiene il disegno; con una seconde o più matrici si passa ai colori.
Il percorso della mostra mette in luce le opere dei tre maestri e i medesimi soggetti sono ravvicinati in modo da comprenderli meglio e farne un raffronto personale.
Artisti ed editori si sforzavano d’inventare sempre nuovi espedienti tra formati e inquadrature per rendere le scene più esclusive scatenando la corsa al successo.
Attraverso l’artificio temporale si può esaminare e raffrontare le Trentasei vedute del monte Fuji di Hokusai che hanno anticipato di una ventina d’anni gli altrettanti panorami di Hiroshige e come la famosissima Grande onda di Hokusai, pur con un’inquadratura simile abbia perso buona parte della sua forza drammatica in Hiroshige. I soggetti preferiti dai tre grandi del Mondo Fluttuante riguardano la vita reale e quella fantastica: si va dalle persone agli animali, dai paesaggi marini o montani a quelli fluviali o selvaggi, il tutto sottolineato dalle condizioni atmosferiche più o meno ventose mettendo però sempre in risalto l’identità culturale nazionale.
Oltre le stampe dell’ukiyoe utilizzate nelle abitazioni, in mostra s’incontrano anche i surimono: sono variabili per forma e dimensioni e quelli più grandi venivano ripiegati. Queste opere spesso di misura ridotta e riprodotte su carta di riso hanno incominciato a circolare nei primi anni del Settecento e contengono anche scritte a volte molto decorative. Erano richiesti da committenti privati per essere usati in occasioni particolari come auguri, inviti alla cerimonia del te, a spettacoli teatrali e concerti o incontri poetici ed anche come calendari. A questi si aggiungono i manga, che sono raccolte di disegni. In esposizione si può osservare un abbondante raccolta appartenuta a Hokusai nei quali il maestro aveva riunito tutte quelle immagini che lo avevano interessato e, deve aver pensato, potessero essergli utile in un futuro prossimo.
Tutte queste immagini del mondo fluttuante, dall’apparente semplicità, ma a volte addirittura sarcastiche, hanno la capacità di parlare a tutti nel miglior senso della parola
Michela Sala
Notizie utili
Hokusai, Hiroshige e Utamaro
Milano – Piazza Duomo 12
Fino al 29 gennaio 2017
Orario: mar-mer-ven-sab-dom 9:30-19:30; gio 9:30-22:30; lun chiuso.
Ingresso: intero € 12,00, ridotto € 10,00.
Catalogo: Skira Editore.
Info: 02 92800375, http://www.hokusaimilano.it.
Nell’immagine:
Katsushika Hokusai
La grande onda presso la costa di Kanagawa, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji (1830-1832 circa). Silografia policroma, 25,9 x 38,5 cm – Honolulu Museum of Art.
(www.excursus.org, anno VIII, n. 77, novembre 2016)