di CHIARA ZAGO – Siamo più di sette miliardi di persone nel mondo e continueremo ad aumentare. Come si fa allora a rispondere alla domanda che ogni bambino prima o poi si farà: «Ma come fa Babbo Natale a consegnare tutti i regali in una sola notte?». È da qui che prende avvio il romanzo di Giacomo Papi, I fratelli Kristmas (Einaudi, pp. 228, € 17,50).
Il libro si snoda su due piani che finiranno poi per intrecciarsi inevitabilmente: il primo è quello di due fratelli italiani, precisamente veneziani, Maddalena e Pietro; il secondo, invece, si sposta d’ambientazione e si insedia direttamente nella città di Babbo Natale, ovvero Ullapoool, «il luogo più segreto dell’universo, invisibile persino a Google Maps» (p. 13).
Maddalena è una bambina vivace e sveglia, che però non riesce a prendere sonno e continua a disturbare il fratello maggiore, Pietro, che invece vorrebbe soltanto dormire, ma che è costretto a sentire le congetture della sorella su come Babbo Natale possa portare regali a tutti i bambini. «È lo gnomo orologiaio. È uno gnomo che abita negli ingranaggi dell’orologio della torre della casa di Babbo Natale. Quando è la sera della vigilia prende una serie di bastoni, tenaglie e corde, e frena le lancette per rallentare il tempo e consentire a Babbo Natale di consegnare i regali» (p. 6). È questa la spiegazione di Maddalena, ipotesi a cui ovviamente il fratello non crede, almeno fino a quella sera.
Il giorno dopo, infatti, la vigilia di Natale, Pietro dovrà ricredersi e cominciare a domandarsi se non abbia fatto male a non ascoltare la sorella.
A Ullapoool, intanto, le cose non vanno come dovrebbero andare. La cittadina è in subbuglio, dal momento che Niklas Kristmas, alias Babbo Natale, sta molto male e il dottore gli ha vietato di consegnare i regali.
L’anziano barbuto è così costretto a chiamare l’unica persona che, a quel punto, possa salvare il Natale: suo fratello minore, Luciano Kristmas, con cui puntualmente non va d’accordo.
I contrasti tra i due sono noti ai più vicini aiutanti di Babbo Natale. Mentre quest’ultimo consegna i regali ai bambini che sono stati buoni e che li hanno richiesti, Luciano invece è un uguagliatore: diversamente da Niklas, infatti, vuole consegnare regali a tutti i bambini, senza differenze di ceto o di reddito. Ed è questo che farà, una volta salito sulla slitta assieme al nano Efisio, che lo aiuterà nell’impresa. Sin da subito Luciano decide di lasciare lo stesso numero di regali sia alla bambina ricca che alla figlia dei domestici. Lascia doni persino a coloro che non li hanno chiesti.
Il tutto filerebbe liscio, se non fosse che qualcuno sta tramando contro il Natale. E questo qualcuno è Panicus Flynch, il più grande imprenditore di giocattoli al mondo, talmente ricco da aver comprato tutta la Grecia e averla trasformata in un parco giochi dove ha assunto e rinchiuso tutti i protagonisti delle favole e non, da Cappuccetto Rosso al Piccolo Principe.
Tutto questo però non gli basta e vuole impadronirsi del Natale, approfittando della crisi che sta attraversando Ullapoool a causa delle sempre minori richieste di giocattoli da parte dei bambini. È talmente determinato a voler vendere i propri balocchi (precisamente, armi-giocattolo) attraverso Babbo Natale che è riuscito a infiltrare delle spie a Ullapool: sono loro infatti ad avvertire Flynch che Luciano sta distribuendo regali a chiunque e ciò potrebbe causare qualche ostacolo.
Panicus decide così di scagliare contro la slitta le uniche creature che possano muoversi nel tempo Zero+, il tempo che, grazie alla sapienza dello gnomo orologiaio, permette a Luciano di viaggiare come se il tempo (ordinario) si fosse fermato: si tratta delle valchirie, fameliche e distruttrici creature. Per salvare Maddalena e Piero, allora, Luciano ed Efisio decidono di infrangere la regola base del viaggio nel tempo Zero+: non toccare nessuno per nessun motivo, pena essere inghiottiti dal tempo stesso. Luciano però non ha scelta, le valchirie li hanno scovati e sono talmente affamate che avrebbero sicuramente sbranato i bambini, per cui, senza tanti indugi, decide di prenderli con sé e caricarli sulla slitta in fuga.
Intanto a Ullapoool Babbo Natale, dopo aver scoperto di esser stato tradito, viene rapito e rinchiuso dagli scagnozzi di Panicus. Le cose non potrebbero essere più complicate di così, ma a volte l’aiuto più grande viene proprio da chi meno ci si può aspettare. In fin dei conti, la magia del Natale risiede proprio nelle cose, nei gesti e anche nelle persone più piccole: i bambini.
I fratelli Kristmas è una storia di Natale sorprendente e piacevole. Scritta con uno stile ironico e scorrevole, è arricchita da alcune note che Giacomo Papi ha disseminato nel testo e in cui si spiega che le pellicce di Niklas, ma anche di altri abitanti di Ullapoool, sono state donate volontariamente dagli animali dopo la loro morte. Cosa che ovviamente non si può dire per quanto riguarda quelle possedute dal malvagio Panicus.
La semplicità dell’incipit può ingannare, dal momento che nasconde un intreccio ben più complicato che unisce le vite dei fratelli Kristmas a quella di Panicus Flynch. È grazie a questo espediente infatti che l’autore spiega la sua versione sull’origine di Babbo Natale. L’unico ostacolo che si può incontrare nel romanzo sono i nomi dal suono nordico che possono rendere difficile un immediato riconoscimento dei personaggi, specie di quelli secondari.
In ogni caso, è un romanzo che rivisita lo spirito del Natale in chiave divertente e ironica, mai banale o superficiale, e che per questo può essere letto e regalato non solo durante le festività natalizie, ma in ogni momento in cui si senta bisogno di ritrovare un po’ di quella magia che ci riporta tutti all’infanzia.
Chiara Zago
(www.excursus.org, anno IX, n. 81, marzo 2017)