di GAETANINA SICARI RUFFO – Nasce per gratitudine alla città che l’ha ospitato l’ampio saggio di Pasquale Tuscano – Assisi nella civiltà delle Lettere. Indagini e lettura di storia letteraria e civile da Properzio ai giorni nostri (Rubbettino, pp. 446, € 18,00) – e scopre una tale ricchezza di particolari editi e non, da far pensare che dev’essere stato un piacere per lo stesso autore comporlo e riproporlo. Gratitudine per il massimo riconoscimento culturale che il Comune di Assisi gli ha conferito, nel 2013, di Cittadino Benemerito della Cultura a cui egli risponde, tre anni dopo, con questo delizioso libro.
In questo volume, l’articolazione dei temi proposti e delle letture raccolte fa pensare ad una sorta di mosaico che non deve essersi formato solo all’occorrenza, ma lentamente, nel tempo, e poi, regolato da una sapiente regia, è stato disposto in modo da rendere non solo gradevole il volto della città unica al mondo, come l’autore definisce Assisi, ma essenziale discorso continuo e valido nel presente e nel futuro. Vi confluiscono diversi aspetti rappresentativi: c’è l’Assisi classica, quella mistica che è il cuore di tutta la narrazione, l’Assisi artistica, urbanistica ed architettonica che fa da sfondo a quella poetica, didascalica, accademica, culturale ed universale. Insomma c’è un rapporto di corrispondenzacosì intenso tra lo scrittore e la terra adottiva da far pensare a un forte legame di gratitudine e di devozione filiale, destinato ad approfondirsi sempre più.
Proveniente dalla remota Calabria, Pasquale Tuscano vive ad Assisi dal 1966. Docente alle scuole superiori e poi all’Università di Perugia, ha profuso tutte le sue energie per onorare la sua città natia Bova, e poi la sua seconda patria, Assisi, con una totale dedizione a sondare i grandi valori della classicità greca e latina e successivamente quelli cristiani che si compendiano nella figura di frate Francesco con Il cantico delle Creature.
Questo singolare componimento contiene, nella sua semplicità, tutta la Summa della fede cristiana che nasce sincera da un animo umile e devoto e che da solo spiega la santità del luogo e lo straordinario amore che il santo nutrì per tutte le creature. L’autore, con grande rigore scientifico, distingue e commenta la poesia in tutte le sue parti, ma dimostra inconfutabilmente come da essa deriva una missione nuova ed una radice profonda, ispirata a fraternità e pace, che impregnanoi luoghi dove visse S. Francesco.
Assisi è per eccellenza la città da cui spira il vento della carità e dell’armonia che il santo ha sempre evocato con le sue parole. Ne Sono Una testimonianza i suoi luoghi meravigliosi, quelli della leggenda e della storia, i suoi abitanti fortunati a respirare la sua aria, i numerosissimi visitatori anche stranieri, innamorati della sua quiete e della sua eccezionale cultura: Goethe, Taine, Renan, Sabatier, Renè ed Edouard Scheneider, Johannes Joergensen, Chesterton, il famoso autore di Padre Brown, convertitosi nel 1922, fino ai nativi , non ultimi certo, Trifone Benzi e tanti altri,soprattutto Arnaldo Fortini (1889-1970) che portò il mito d’Assisi in tutte le contrade del mondo, fondatore del settimanale La voce di Assisi, autore del volume Quelli che vinceranno (scritto dopo l’opera storica Assisi nel Medioevo ).
A proposito della Seconda Guerra Mondiale egli scrisse: «Quelli che vinceranno non saranno né i più ricchi, né i più forti, né i più sapienti,né i più numerosi; saranno i migliori, coloro che arriveranno alla libertà per mezzo della rinuncia, e si faranno per puro amore, servi dei loro fratelli».
Mai profezia fu più veritiera, perché dal ’44 e fino al termine della guerra, Assisi, «con l’assenso degli stati belligeranti e la mediazione del Vaticano era stata risparmiata da ogni oltraggio e dichiarata città ospedaliera… Aveva potuto ospitare feriti di tutti gli eserciti».
Memore di una lunga esperienza culturale, Pasquale Tuscano, forte di una sensibilità critica non comune, segue con competenza e ricchezza di particolari l’evolversi della città nel corso dei secoli, senza ritenere compiuto il suo l’iter, ma auspicando profili più specifici per il futuro onde meglio conoscere il Novecento.
Tutti i secoli passati in rassegna suggeriscono i contributi di stimolanti intelligenze, native e di acquisizione, rendono l’alto livello culturale raggiunto, la bellezza del paesaggio e la profonda maturazione dei rapporti umani per la qualità della vita manifesta e per “il silenzio” che infonde nell’animo di chi lo percepiscee riflette sul mistero racchiuso, com’ebbe a dire d’Annunzio nel sonetto Assisi della raccolta Città del Silenzio nel Libro II delle Laudi, Elettra. Articolato in tre parti, il saggio si può ritenere come uno scrigno prezioso che arriva fino ai giorni nostri, comprendendo nel novero delle voci non solo quelle dei grandi, ma anche dei semplici, delle grandi accademie e dei movimenti minori, nel solco dello spirito francescano delle lodi.
Gaetanina Sicari Ruffo
(www.excursus.org, anno VIII, n. 77, novembre 2016)