di VALENTINA TANZI – L’assassino abita al 21 (traduzione di Igor Longo, Mondadori, € 10,00) è forse l’opera più conosciuta di Stanislas-André Steeman. Pubblicata nel 1939 all’interno della collezione le Masque (Librairie Des Champs Elysees Edition), verrà riproposta nel 1942 senza alcuna alterazione, a differenza di molti romanzi di Steeman che, a distanza di anni, l’autore stesso modificava profondamente a livello di personaggi, ambientazioni o riferimenti storici. Steeman si rifiutò di apporre cambiamenti a L’assassino abita al 21 perché questo romanzo era ormai ritenuto un “classico” sia dalla critica che dal pubblico e quindi non poteva essere sottoposto a variazioni.
La storia è ambientata a Londra, una serie di crimini sono commessi seguendo uno stesso schema: nelle notti di nebbia qualcuno si aggira per le strade con l’intento di attaccare passanti soli, indifferentemente uomini o donne. L’assassino li attacca alle spalle colpendoli con un sacchetto di sabbia, così da rompergli il cranio. Alla fine li deruba di tutti i loro averi e lascia un biglietto da visita con scritto solo “Mr. Smith”. In sole undici settimane Mr. Smith ha ucciso e derubato sette persone. Stanislas-André Steeman
Una psicosi collettiva colpisce tutti i londinesi che iniziano a diffidare e a perseguitare tutti quelli che portano il nome Smith, temendo che possa essere l’assassino e addirittura un nuovo Jack lo Squartatore. Scotland Yard è costretta ad intervenire, ma non sa bene come procedere, l’incaricato delle indagini è il sovrintendente Strickland.
Una svolta nelle indagini arriva una notte, quando un certo Toby Marsh, un informatore della polizia, vede un uomo uccidere e derubare una donna, lasciando vicino un biglietto da visita. Marsh segue l’uomo fino all’ingresso di una casa che si scoprirà essere una pensione familiare in Russell Square, al numero 21. Toby Marsh, capendo che sarebbe improvvido andare a Scotland Yard e denunciare l’assassino perché poi, riportata la notizia sui giornali, lui diventerebbe la prossima vittima del killer, pensa di farsi arrestare da un poliziotto per insulti e offese ad un pubblico ufficiale e, una volta in carcere, chiede di trattare con un rappresentante di Scotland Yard.
In seguito alla rivelazioni di Marsh, Scotland Yard decide a di tenere sotto controllo la pensione, attraverso un infiltrato, che però viene ucciso da Mr. Smith e sarà proprio quest’ultimo a denunciare il delitto. All’arrivo di Strickand iniziano molti interrogatori, perché i pensionanti sono numerosi. Ad ogni arresto – con le forze dell’ordine convinte di aver scoperto l’assassino, ipotesi suffragate da indizi –, avverrà un nuovo omicidio, e quindi non si riesce a capire chi è il colpevole. Stanislas-André Steeman
La svolta arriva una sera, quando i pensionanti – Mr.Andreyew, Mr. Collins, il Dr. Hyde e Mr. Crabtree – si ritrovano per giocare una partita a bridge: in quest’occasione dei protagonisti compie una scoperta decisiva e, dopo essere riuscito a scappare, porterà il lettore alla soluzione dell’intricato mistero.
I riferimenti alla letteratura inglese nelle opere di Steeman sono molteplici (Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, Arthur Conan Doyle … )e, a tal proposito, sono state proposte due considerazioni: la prima vede Steeman come estimatore della letteratura e delle ambientazioni inglesi; dall’altro lato, si è pensato che Steeman stesse solo facendo dell’ironia e si stesse prendendo gioco degli inglesi.
L’assassino abita al 21 fu anche adattato a film dal regista francese Henri-Georges Clouzot (1907-1977) che si occupò anche di altre trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Steeman. Il film è in bianco e nero e dura all’incirca un’ora, venne proiettato nelle sale cinematografiche nel 1942, ma quando Clouzot girò il film effettuò molti cambiamenti alla trama originale:
1) la storia è ambientata a Parigi anziché a Londra e la pensione si chiama La Mimosa;
2) a condurre le indagini qui è il detective Wens e non Strickland;
3) Mr. Smith diventa Monsieur Durand e alcuni dei personaggi presenti nel libro nel film non vengono menzionati, mentre altri vengono proposti, come Mila, un’attrice e cantante innamorata di Wens.
La vita di Stanislas-André Steeman può essere riassunta in cinque città: Liegi, dove è nato il 23 novembre 1908; Anversa, dove ha fatto i suoi studi umanistici; Bruxelles, dove ha vissuto e conosciuto personalità dell’ambiente culturale belga; Mentone, dove si è esiliato per motivi di salute nel 1946 e vi morirà il 15 dicembre 1970; infine, Parigi, dove ha potuto incontrare editori francesi e pubblicare la maggior parte dei suoi libri.
La critica non sempre ha riconosciuto le capacità di Stanislas-André Steeman, spesso definito il “Simenon belga”. I due scrittori, tra l’altro, oltre ad essere contemporanei, erano anche concittadini e spesso hanno collaborato per le stesse riviste,senza però essersi mai incontrati. Le strade di questi due scrittori si divideranno definitivamente dopo gli anni dell’occupazione tedesca, in quanto Simenon inizierà a viaggiare per il mondo, trasferendosi prima a Parigi epoi a Losanna dove passerà gli ultimi anni della sua vita e morirà nel 1989.
Forse Steeman non ha avuto lo stesso successo di Simenon, ma può essere comunque considerato un grande autore di polizieschi che ha dato vita a un gran numero di romanzi e a capolavori ancora vivi nella memoria dei lettori più appassionati al genere.
Valentina Tanzi
(www.excursus.org, anno XII, n. 94, maggio-luglio 2020)