Revolutija: a Bologna in mostra la Rivoluzione Russa


di FRANCESCA VAROTTO – Il 12 dicembre 2017 il Mambo ha aperto le sue porte alla mostra Revolutija. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky. Si tratta di un’occasione unica che vede il museo bolognese ospitare oltre 70 opere provenienti dal Museo di Stato russo di San Pietroburgo che, in occasione del centenario dalla rivoluzione, intendono restituire il fermento ideologico e culturale che ha investito la Russia nel primo ventennio del XX secolo.

Curata da Evgenia Petrova, la mostra segue un percorso storico che inizia con un quadro del 1905, Realismo di Jl’ja Repin, una testimonianza della speranza dei più giovani per un futuro migliore; speranza che trova il suo contrappeso nel quadro di fronte, un’opera di Valentin Serov che racconta come le dimostrazioni giovanili e popolari venivano represse con il sangue. In questo modo fin da subito viene messa in luce la particolarità e le contraddizioni che caratterizzano il primo ventennio dei Novecento russo.

Successivamente il percorso porta lo spettatore tra le avanguardie con le opere di Boris Grigorev, tra cui Ritratto di Mejerchold del 1916, e con quelle del gruppo di pittori appartenenti al gruppo “Fante di Quadri”, un’unione di giovani artisti caratterizzati dalla libertà di pensiero e da una profonda ricerca di innovazione, si può così ammirare ad esempio l’Autoritratto con Koncǎlovskih di Il’ja Maškov, un ritratto ispirato in chiave humor all’immagine di Ercole, allora molto popolare. Questo gruppo di artisti introduce ad una delle punte dell’avanguardia russa: Kazimir Malevich, fondatore della corrente suprematista. A lui è dedicata una sala in cui sono raccolte, da un lato, le maschere del suo spettacolo teatrale Vittoria sul Sole, la cui visione è resa disponibile da una sua riproduzione video; dall’altro lato si possono ammirare diversi suoi quadri, tra cui il celebre Quadrato Nero.

La sala successiva, la più grande della mostra, è dedicata alle domande “per cosa combattiamo? Per cosa stiamo dando la nostra vita?”. Il mix di quadri e filmati d’epoca restituiscono un’immagine di un popolo desideroso di cambiamento, speranzoso per il futuro, ma allo stesso tempo impreparato alla realtà della guerra. Il quadro Sulla linea di fuoco di Kuz’ma Petrov-Vodkin, ritrae giovani in prima linea in battaglia con sguardi vuoti e confusi. Il colori accesi e luminosi sembrano voler addolcire il resoconto della realtà, ma lo sfondo pieno di fumo e i volti dei soldati confermano gli orrori della realtà dipinti da Pavel Filonov in La guerra germanica; un resoconto privo di pietà, i cui colori scuri e linee nette confluiscono in un pozzo di desolazione in cui precipitano parti del corpo delle vittime della guerra.

Le ultime due sale restituiscono un po’ di serenità, si torna al realismo, anche politicamente impegnato, in cui vengono mostrate scene di vita subito dopo la rivoluzione russa, si possono ammirare volti sereni e dalle guance rosate nel Giovani comunisti Konstantin Juon, o scene di vita lavorativa nelle opere di Aleksandr Samochvalov, per finire con un ritratto di un’occasione importante per la società, la riunione di amici e parenti davanti alla radio per ascoltare il discorso di Stalin come ci testimonia Vladimir Malagis nel suo Si ascolta l’intervento di I.V. Stalin.La rivoluzione ha avuto successo, trionfa la speranza e la gioia per un nuovo inizio; la storia non aveva ancora mostrato le degenerazioni che il popolo russo avrebbe dovuto subire.

Questa mostra racconta una storia che tutti conoscono, ma forse non così bene. Attraverso questo percorso composto da artisti noti e non, il visitatore può approfondire il punto di vista russo su uno degli eventi più importanti del XX secolo. Per godersela al meglio, comunque, è consigliabile approfittare dell’audioguida inclusa nel biglietto: essendo esposti anche opere di artisti poco noti in Europa occidentale, la spiegazione aiuta a comprendere meglio ciò che si sta guardando e ad apprezzare maggiormente questo percorso artistico e storico. Revolutija

Francesca Varotto  Revolutija

Notizie utili

Revolutija. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky
Mambo, Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Giovanni Minzoni, 14).
Fino al 13 maggio 2018       .
Ingresso: € 14,00 intero; € 12,00 ridotto; € 10, 00 guide turistiche e gruppi; € 5,00 scuole; € 3,00 scuole infanzia.
Orario: mar-mer-gio-dom: 10:00/19:00; ven-sab: 10:00/20:00.

Immagine: Il’ja Efimovic Repin, Che libertà, 1903.

(www.excursus.org, anno X, n. 88, marzo-aprile 2018) Revolutija