di MICHELA SALA – Diego Sileo, il curatore della mostra “Frida Kahlo. Oltre il mito” ha portato al Mudec, Museo delle Culture Milano, una cinquantina di opere dell’artista insieme a disegni, numerose fotografie e un ricchissimo corredo d’archivio custodito presso ‘Casa Azul’, la dimora messicana di Frida Kahlo (Coyoacán-Città del Messico, 1907-1954) e del marito Diego Rivera. A queste preziose testimonianze si uniscono le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection e offrono la nuova chiave di lettura che traspare dagli sfondi ora deserti ora ricchi di natura rigogliosa, dall’abbigliamento specifico e spesso ricamato, dalle collane e le acconciature ed anche dagli animali che la circondano.
La nuova poetica della pittrice autodidatta, morta a soli quarantasette anni, conquista dall’alto dei numerosi autoritratti dove è palese il corpo straziato dalle conseguenze di un terribile incidente avvenuto in età giovanile oppure dalla ricerca di un passato teso a rappresentare con semplicità la vita quotidiana di accento precolombiano oltre il tormento di una mancata maternità o le esperienze surrealiste d’ispirazione francese. Ne scaturisce che Frida Kahlo usi il corpo come fosse un manifesto per dichiarare il suo pensiero con le fragilità, le sofferenze ed anche le sue ansie.
L’esposizione inizia con un quadro dalle dimensioni ridotte, ma che dice quasi tutto di lei: ne Le apparenze ingannano Frida Kahlo porta una lunga tunica semitrasparente che lascia intravvedere il corpo martoriato. Da notare che nella maggior parte delle immagini, anche fotografiche, lei si presenta abbigliata con lunghe gonne che la coprono. Per ricomporre una vita travagliata e piena di angosce il percorso si sviluppa secondo un criterio analitico che affronta i temi della Donna, della Politica, della Terra e del Dolore. Appare un personaggio che colpisce e fa riflettere specialmente quando usa abiti tradizionali o acconcia i capelli come le antiche donne della gente indigena volendo tramandare la sua origine messicana e appare con i segni che la identificano maggiormente cioè con sopracciglia e baffetti non rasati.
In La colonna rotta, dipinta nel 1944, una delle poche tele dove compare a torso nudo, Frida Kahlo si ritrae come s’immagina in seguito alla operazione avvenuta a New York e alla prescrizione del busto d’acciaio trattenuto dalle fasce del corsetto. Al posto di quella vertebrale ne compare una ionica, spezzata in diverse parti con il capitello che sorregge il mento. Il volto, immobile e impassibile, è rigato di lacrime, ma ancor di più la fanno soffrire gli innumerevoli chiodi conficcati nel viso e nel corpo che ricordano il martirio di San Sebastiano; dietro di lei un paesaggio brullo e ondulato suddiviso in zone chiare e scure c’è la metafora delle pene per le innumerevoli ferite.
Ne la scena de Il cervo ferito del 1946 il suo capo sostituisce quella dell’animale mantenendo però le abbondanti corna – leggi subite dal marito – mentre numerose frecce sono conficcate nelle carni. Tutto l’ambiente, dal prato con il ramo e le foglie ai tronchi d’albero che scandiscono lo spazio allo sfondo chiaro, è verdeggiante. È un quadro dipinto con l’ottimismo di quel momento e la sperava che l’operazione subita avesse messo fine alle sofferenze, ma dopo poco tempo e ritornata in Messico i dolori ricominciano e lei cade in una profonda depressione. Malgrado Andrè Breton, durante il suo soggiorno a Città del Messico, l’avesse definita surrealista perché si sottraeva a qualunque influenza straniera e attingesse le risorse dal profondo del proprio essere, lei ha sempre dichiarato di dipingere la sua realtà e non i suoi sogni e lo testimonia come, nei suoi ultimi giorni, abbia lasciato scritto la sua brama di gioia: ¡Viva la vida!
Michela Sala
Notizie utili
FRIDA KAHLO. Oltre il mito
Mudec –Museo delle Culture di Milano (Via Tortona, 46).
Fino al 3 giugno 2018.
Ingresso: € 13,00 intero; € 11,00 ridotto.
Orario: lun 14:30/19:30; mar-mer-ven 9:30/19:30; gio- sab-dom 9:30/22:30; dom. 9:30/ 20:30.
Catalogo: Mudec
Info:: tel. +39 0254917; http://www.mudec.it/ita/frida-kahlo-mostra-mudec-milano/
(www.excursus.org, anno X, n. 88, marzo-aprile 2018