di CARLA MAISTRELLO – Negli studi di TeleVenezia, a Mestre, incontriamo l’operatore televisivo Vittorio Lunardi che, molto gentilmente, ci concede un’intervista.
Buongiorno Vittorio.
Lei è l’ideatore e promotore del programma televisivo “Obiettivo Polesine”, in onda su Televenezia nel canale 71 alle ore 18:45 e nel canale 191 alle ore 20:30. Di cosa si tratta?
Buongiorno Carla. Ho ideato questo programma perché ho sentito l’esigenza di far parlare di sé un territorio poco conosciuto e non adeguatamente considerato, anche dai media. L’intento è quello di documentare quotidianamente i fatti culturali, economici, sportivi, le notizie di cronaca, gli eventi più significativi che succedono nei comuni del Delta e nella provincia di Rovigo, oltre che nei territori di Chioggia e Cavarzere, anche con ospiti in studio.
Una sorta di rotocalco televisivo del Polesine?
Sì, al momento è il primo e l’unico notiziario di questo territorio.
A proposito di eventi, sappiamo che ha restaurato una pellicola muta del 1938 riguardante la seconda sagra del pesce di Chioggia: un avvenimento importantissimo che tuttora attira tante persone locali, del circondario e una moltitudine di turisti.
Era una pellicola dichiarata persa, ma grazie ad alcune segnalazioni la ritrovai e la portai a casa. Riuscii a vederla grazie alla disponibilità del gestore del cinema “Vittoria” di Chioggia. La riversai su nastro magnetico, la rimaneggiai, la sonorizzai e la commentai con la mia voce, infine la trasferii su dvd. Le testuali parole, che commentano quei tre minuti, le ho prese dall’articolo pubblicato nel Gazzettino di quell’anno, scritte dal giornalista Iginio Tiozzo. Considerando che la pellicola conta all’incirca quattromila fotogrammi, impiegai circa un anno a restaurarla; lo storico locale Angelo Padoan mi aiutò nella ricerca storica.
Ho sempre avuto la passione del cinema, dei film, ma soprattutto delle attrezzature fin da bambino. Avevo circa dieci anni quando mio padre mi regalò il mio primo proiettore 8 mm con lo schermo; noleggiavo le pellicole fatte pervenire da Padova e poi proiettavo i film a casa. Successivamente feci il proiezionistadei film al cinema, e mi dilettavo a fare lo speakerin una radio che trasmetteva a Chioggia e Sottomarina, infine cercai un lavoro sicuro impiegandomi in banca, il che mi permise di continuare a coltivare nel tempo e più approfonditamente questa mia passioneche mi ha sempre regalato grandi emozioni, alla quale ora che sono in pensione mi dedico più liberamente.
I film raccontano delle storie, e lei con il suo programma ci racconta il presente, ma è anche molto legato al passato, ai ricordi. Nella vecchia pellicola restaurata l’intento era, inoltre, quello di far rivivere un emozionante ricordo del passato condiviso dalla cittadinanza: anche nel libro di Emilio Salgari pubblicato nel 1902 e intitolato I naviganti della Meloria, così tenacemente cercato?
È uno dei libri meno noti dello scrittore veronese, letto quando frequentavo la seconda media e scelto fra tanti nella biblioteca della mia scuola. La storia con illustrazioni mi rimase impressa perché faceva riferimento alla guerra di Chioggia – combattuta fra genovesi e veneziani – avvenuta tra il 1378 e il 1381. A distanza di anni desiderai rileggere quel libro. Lo cercai assiduamente in molte librerie e biblioteche, finché lo ritrovai nel 1986 fra gli scaffali della fornitissima libreria La Toletta di Venezia. Eccitato dalla scoperta, a casa lo rilessi avidamente e, come il protagonista del libro À la recherche du temps perdu di Marcel Proust, tramite la lettura mi tuffai nel passato e mi riappropriai per qualche istante della mia adolescenza. Ciò mi procurò emozioni e sensazioni piacevolissime.
Dopo il ritrovamento di questo libro, ne divulgò la notizia alla stampa?
Sapevo che nella mia città ero l’unico a possedere una copia, e del fatale ritrovamento non ne feci parola con nessuno. Sono molto legato a questo volume, per i chiari riferimenti alla mia città di origine, e per la vicenda avvincente che narra di un misterioso tunnel navigabile sotterraneo costruito per collegare l’Adriatico al Mar Ligure, con l’intenzione di sorprendere inaspettatamente la città lagunare ignara dell’esistenza.
Dopo dieci anni informai la stampa, e vennero pubblicati degli articoli, tramite i quali appresi che molti appassionati di Salgàri e di libri antichi lo cercavano, cercando e ipotizzando possibili tracce di quel tunnel, tra i quali una signora di Chioggia trasferita a Milano.
A breve “Obiettivo Polesine” uscirà con un nuovo format, una nuova grafica per renderlo migliore e più dinamico. Cosa si aspetta dal programma?
Un maggior coinvolgimento e disponibilità da parte dei Comuni interessati alla divulgazione delle notizie, della cultura. Mi auguro una maggiore attenzione da parte dei telespettatori, anche giovani con servizi mirati alle loro aspettative.
Grazie. Buon proseguimento. Vittorio Lunardi
Grazie a lei. Vittorio Lunardi
Intervista a cura di Carla Maistrello Vittorio Lunardi
(www.excursus.org, anno IX, novembre-dicembre 2017) Vittorio Lunardi