di MICHELA SALA – Angelo Figus, il giovane fashion designer incaricato di progettare l’allestimento della mostra sui Longobardi aperta a Pavia nelle sale del Castello Visconteo, ha fatto incontrare la materia e il colore con il fascino dei reperti archeologici per raccontare in modo moderno e un po’ diverso dal solito, ma sorprendente, l’avventura medioevale di un popolo che ha cambiato la storia. L’esposizione, esaltando la preziosità del patrimonio culturale italiano, riunisce i preziosi manufatti alle tesi scientifiche sviluppate in tanti anni di studio dai curatori Gian Pietro Brogiolo e Federico Marazzi assistiti da un folto gruppo di personalità esperti della materia.
Per sintetizzare alcune immagini antagoniste tra loro, come il maschile e il femminile, il cielo e la terra, l’acqua e il fuoco, il progettista ha scelto la figura geometrica dell’esagono. Questa icona, simbolicamente colorata, si compone e scompone formando bacheche poste a terra, ora isolate ora ravvicinate, per racchiudere gli oggetti più preziosi e delicati oppure sono incassate nelle pareti laterali, per reperti e sculture di maggiori dimensioni come gli elementi architettonici e le epigrafi. Per definire il miglior percorso delle vestigia la copertura della pavimentazione è vivace e della medesima forma geometrica mentre ologrammi, video e touchscreen offrono gli approfondimenti.
Anche le colorazioni nelle loro essenze guidano il visitatore nelle varie sezioni: quelle calde del fuoco e quelle fredde sono nella prima parte a rilevare le difficoltà incontrate nel periodo delle guerre greco-gotiche mentre i difficili passaggi ereditari e la trasmigrazione dell’anima sono evocati da tinte variegate e discontinue, per esempio nella parte delle sepolture. E ancora, quando sono trattati argomenti legati all’economia naturale come la vegetazione, i pascoli e l’acqua i toni si fanno più austeri e portano alla mente la terra, per farsi più vivaci e accattivanti nei temi relativi l’architettura religiosa spesso decorata da epigrafi e sculture dipinte. Quando arrivano i manoscritti su carta e pelle le sfumature si fanno ambrate, morbide e patinate per accordarsi alla fase monastica.
Quest’avvicendamento di forme, colori e nuance custodiscono gli oltre trecento reperti della più completa storia umana dei Longobardi: sono armi massicce, favolosi corredi funebri, stupendi gioielli e preziosi manoscritti appartenuti a un popolo guerriero che sembra impossibile esser stato definito ‘barbaro’ Basta riflettere sui gradevoli corni potori in vetro di origine e cultura centro europea con applicazioni filamentose ondulate a rievocare quelle degli animali nelle loro tonalità rosa carico proveniente dalla tomba di Cividale del Friuli o quella verde da Spilamberto o quella blu da Castel Trosino, una frazione di Ascoli Piceno. Questi contenitori, assai rari nei ritrovamenti funebri, costituivano un dono riservato a personaggi di alto livello sociale e usati durante i sontuosi banchetti.
Negli interessanti sotterranei del Castello s’incontrano oggetti d’uso quotidiano anche in ceramica invetriata, asce, coltelli e spade a due tagli con i foderi, scudi rotondi dall’umbone centrale, fibule a S e a staffa, guarnizioni e puntali da cintura, preziose croci in lamina d’oro, pettini e spilloni, anelli, orecchini e collane ed anche la sepoltura di un cavallo con i due cani oltre molti particolari architettonici e iscrizioni lapidee.
Tutte testimonianze di come dall’anno 568, il popolo germanico guidato da re Alboino, oltrepassate le Alpi nella parte orientale, si è espanso nel territorio riuscendo a controllare buona parte dell’Italia Settentrionale e Centrale e a spingersi verso sud dove hanno dato origine ai possedimenti di Spoleto Benevento e più tardi anche quello di Salerno.
Michela Sala
Notizie utili
Longobardi. Un popolo che cambia la storia
Pavia, Castello Visconteo, viale XI febbraio, 35
fino al 3 dicembre 2017.
Orario: da martedì a domenica ore 10:00-18:00; lunedì 10:00-13:00 su prenotazione.
Ingresso: € 12,00 intero; € 8,00 ridotto.
Catalogo: Skira.
Info: www.mostralongobardi.it – tel +39 0382 399770.
Immagine di apertura: Edictum Rothari (codice membranaceo, Cod. Sang. 730), San Gallen, Stiftsbibliotek.
(www.excursus.org, anno IX, n. 87, novembre-dicembre 2017) Longobardi