di MICHELA SALA – Scorre sotto lo sguardo del visitatore la vita e il mondo dell’artista con i suoi blu intensi e i gialli dorati, le sue rappresentazioni liriche con gli incubi e i tormenti, ma anche l’accordo completo con la natura che collega lo sguardo allo spirito. È la tanto attesa mostra aperta a Palazzo Reale di Milano “Van Gogh. L’uomo e la terra”, a cura di Kathleen Adler, con lo speciale allestimento dell’architetto giapponese Kenzo Kuma che s’ispira anch’esso all’ambiente. Van Gogh
L’esposizione segue il profilo e la vita artistica di Vincent Van Gogh (Zundert 1853 – Auvers-sur-Oise 1890): per l’immaginario collettivo “lui” è quello con il cappellaccio che dipinge all’aperto e che si ucciderà prima di aver raggiunto il successo. La mostra comprende l’intero arco attivo del pittore e inizia dai primi lavori realizzati quando viveva ancora in Olanda, poi l’incontro con Impressionisti e NeoImpressionisti, in seguito al suo trasferimento a Parigi nel 1886 vicino al fratello Teo, fino al periodo di Arles e di Saint-Remy, dove porrà fine ai suoi giorni all’età di soli 37 anni e si articola in sei sezioni focalizzandosi sul rapporto uomo-natura. Nella prima sala si è accolti dall’Autoritratto dallo sguardo visionario che cattura lo spettatore e scende nel profondo.
La mostra prende avvio dagli sviluppi graduali della tecnica partendo dai disegni fino al dilagare dei colori nei paesaggi, nelle nature morte e nei ritratti. Si nota subito la differenza che intercorre tra Contadini che piantano patate (1884), che esprime la vita semplice e schietta di che vive nei campi, per giungere alla Veduta di Saintes Marie de la Mer (1888) dove i filari di lavanda inondati dal sole creano lo spazio prospettico in un fruscio di colori. All’inizio dell’avventura artistica, quando viveva in Nord Europa, la sua tavolozza era costituita da toni cupi, terrosi, ma arrivato nella Francia del Sud gli oli parlano delle tinte influenzate dalla vigorosa luce del sole.
Scrive: «Il Mediterraneo ha un colore come gli sgombri, cioè cangiante, non si è mai sicuri se sia verde o viola, non si è mai sicuri se sia azzurro, perché un istante dopo il riflesso cangiante ha assunto una tinta rosa o grigia».
E poi ci sono i ritratti che Van Gogh ricerca nei visi delle persone semplici, come il Postino che, con le sue visite giornaliere, ha alleviato il periodo trascorso in manicomio. Persone reali, ma non dall’assomiglianza fotografica, che esprimono emozioni, pensieri e contrasti ottenuti mediante vibrazioni di colore. Non è solo la storia di un uomo, ma di un passaggio fondamentale nel mondo dell’arte: non più una realtà fine a se stessa, ma la traduzione di sentimenti e di tormenti che scuotono l’anima.
Michela Sala Van Gogh
Notizie utili
“Van Gogh. L’uomo e la terra”
Milano, Palazzo Reale, Piazza Duomo 12.
Fino all’8 marzo 2015.
Ingresso: € 12,00 audioguida gratuita; ridotto € 10,00 audioguida gratuita.
Orario: lunedì 14:30/19:30; martedì-mercoledì-venerdì-domenica 9:30/19:30; giovedì-sabato 9:30/22:30
Catalogo: 24OreCultura.
Informazioni e prenotazioni: tel +39 02 54913.
(www.excursus.org, anno VI, n. 65, dicembre 2014) Van Gogh