Milano non ha memoria – Gino Marchitelli

di SARA BONFILI – Il commissario Matteo Lorenzi, personaggio nato dalla penna di Gino Marchitelli, è alle prese con la sua quarta indagine. In Milano non ha memoria. Il commissario Lorenzi indaga a Lambrate (Fratelli Frilli Editori, pp. 224, € 10,90), il poliziotto sull’omicidio misterioso dell’immigrato Kaled, collegato ad altri omicidi di extracomunitari, integrati cittadini e integerrimi lavoratori.

Sono implicati ambienti razzisti di estrema destra, dove tra droga enight club in zona Navigli si muovono personaggi dal tenore e dal nome inquietante: Gladio, Alfa, Vittoria. Senza remore e morale la loro missione è dare lezioni alle “zecche” (i comunisti) e agli extracomunitari: l’assenza di coscienza e l’annebbiamento ideologico si riveleranno armi a doppio taglio per ognuno di loro.

Un finale sorprendente ci farà amare questa nuova indagine di Matteo Lorenzi e Cristina Peruzzi, la reporter di Radio Popolare, solidale compagna di avventure e vero amore di Lorenzi. Indagando sullo stesso caso, quello appunto dell’omicidio di Kaled, il commissario e la giornalista intrecceranno le loro piste. In un susseguirsi di indizi, i doppiogiochisti e i corrotti verranno smascherati. Ed ecco che al poliziesco si accosta l’amore, quello di Lorenzi per la figlia e per la reporter, tra il ricordo dei sentimenti vissuti e nuove inaspettate passioni. Da Lambrate, quartiere solidale e popolare, ai Navigli della vita notturna milanese, zone cui lo stesso Marchitelli è legato, nasce questa storia che unisce l’impegno politico e la sensibilità sociale dell’autore alla sua recente passione per la narrativa.

Luigi Pietro Romano Marchitelli, detto “Gino”, ha lavorato per molti anni sulle piattaforme petrolifere della Saipem, per la ricerca del petrolio in mare, come tecnico elettronico. È attivo nel campo delle energie rinnovabili e nell’impiantistica elettrica ed elettronica. Nell’ambiente di lavoro ha vissuto la passione politica e sindacale, come militante in Cgil e Democrazia Proletaria. Si definisce «scrittore ed elettricista antagonista». Cantautore e finalista al concorso Camaleonte 2013 del Salone del Libro di Torino con un brano dedicato agli operai caduti alla ThyssenKrupp, attualmente è nel direttivo dell’Anpi di San Giuliano Milanese e in quello dell’Osservatorio Contro Le Mafie del Sud Milano.

Milano non ha memoria è il suo quarto romanzo, dopo Morte nel trullo (2012), Quimera (2013) e Il Pittore (2013), diploma d’onore all’opera inedita 2013 Premio Internazionale “Il Molinello” e menzione speciale in “La Provincia in giallo” (2014). Daniele Biacchessi, giornalista di Radio24 ha detto del libro: «È nato un grande scrittore di noir. Con Milano non ha memoria Gino Marchitelli ti fa entrare nelle viscere di una Milano senza memoria, né regole». Il lettore di questo romanzo rifletterà infatti sull’ambiente malsano e disumano che si sviluppa con superficialità e senza controllo nelle grandi città come Milano, metropoli in grado di raccogliere nel suo ventre persone, lavoratori onesti, siano essi stranieri o italiani, ma anche conati di razzismo, corruzione, violenza, deriva sociale.Milano è una città senza memoria, in cui si consumano delitti presto dimenticati, ma c’è chi lavora per scostarne la sabbia di dosso e portar a galla la verità.

Chi ama i noir non si annoierà, sulle note delle suggestioni musicali che come sempre Gino Marchitelli inserisce nei suoi romanzi, con precisi rimandi ad album e video da ascoltare e vedere per ricostruire l’atmosfera. In altri libri aveva inserito riferimenti iconici e fotografie originali con lo stesso scopo: note di un linguaggio cinematografico che si esprime anche nel montaggio parallelo di diverse trame e ambientazioni e ben si adatta al genere narrativo scelto dall’autore.

Marchitelli però non si limita, come visto, ai noir. In un’intervista sul sito www.giallomania.it lo scrittore anticipa i prossimi lavori: «Sto scrivendo un romanzo, non un noir. Una storia di una ragazza del 1969 che, attraverso una serie di incontri e vicende, partendo dal Sud, scoprirà il valore fondante della Resistenza in un piccolo paesino delle Marche, dove ci fu un pesante eccidio da parte dei nazifascisti nel 1944. Una storia diversa, romantica, complessa, anche storica, molto più complicata di un noir per me. E devo riuscire a farlo uscire per il 25 Aprile del 2015, nel 70° anniversario della liberazione. É un’impresa difficile, una scrittura molto differente dal solito… nel frattempo sto scrivendo la quinta indagine del commissario Lorenzi».

Sara Bonfili

(www.excursus.org, anno VII, n. 68, marzo 2015)